Mi chiamo Annalisa Borghese e il mio nome di battesimo mi piace. Lo riconosco mio e arriva in parte dalla mia amata nonna materna che si chiamava Annita, con due enne, e mi voleva un gran bene.
Maternità e scrittura sono due punti fermi per me nel senso che mi definiscono nel continuo fluire che io, segno d’aria, percepisco quotidianamente sotto pelle.
Affascinata dai racconti di nonna e mamma, le parole hanno sempre accompagnato la mia innata curiosità nei confronti della vita e del mondo interiore. Il mio primo diario è stato un quadernetto con la copertina in jeans e lucchetto. Di quelle righe di bambina da poco affacciata all’adolescenza non conservo nulla, ma ho mantenuto l’amore per la parola scritta e la volontà di scrivere anche senza ispirazione per poter imparare a scendere sotto la superficie delle cose.
Di alcuni generi di scrittura ho una lunga esperienza anche in ambito professionale.
Il tratto materno l’ho sentito fin da piccola quando giocavo a fare la mamma non solo per emulazione. Già allora coltivavo il desiderio di diventare un giorno madre.
Bambina timida e sensibilissima, cresciuta in diverse città del nord e centro Italia con la prospettiva di un percorso delineato a priori che mi stava stretto, durante gli anni universitari ho incominciato a cercare tenacemente un’alternativa pur senza crederci fino in fondo. Vivevo già il pensiero ciclico come esperienza attraverso la mia ciclicità pur senza esserne consapevole. Era poco più di un’intuizione non condivisa e neppure condivisibile. Negli anni Ottanta di ciclo si parlava poco e solo in termini dispregiativi. Per me, in realtà, non era soltanto dolore all’arrivo delle mestruazioni; erano sfumature di sensazioni e significati che tenevo per forza nascoste senza essere capace di gestire la mia ricchezza emotiva.
Una profonda crisi attorno ai quaranta mi ha portato a credere davvero nella possibilità di essere me stessa e di incominciare ad ascoltare e amare la mia parte bambina a lungo ignorata. La rabbia accumulata è stata come un fiume in piena che ha rotto gli argini trascinandomi in un vortice di dolore che mai avrei creduto.
Ho ricominciato faticosamente da me. Sentivo che “dovevo” farlo non soltanto per me, ma anche per i miei figli affinché potessero percorrere il proprio cammino con meno zavorra sulle spalle che già i condizionamenti sono tanti e vari… Ed è stato scendendo in profondità dentro di me (accompagnata, non da sola!) che il pensiero ciclico è diventato esperienza consapevole, legittimata dall’incontro con la psicoterapeuta Alexandra Pope alla quale sono tanto grata per i suoi insegnamenti. Da qui è incominciata anche la mia ricerca della connessione con la natura – un bisogno molto sentito, oggi irrinunciabile.
Ho sempre prestato attenzione al punto di vista femminile, sia nei miei studi universitari, conclusi con una tesi su Jane Austen e una laurea in lingue e letterature straniere all’Università Cattolica di Milano, sia nel giornalismo in ambito culturale che è stata la mia prima professione. Ed è proprio il profondo interesse per il mondo interiore, raccontato per tanti anni attraverso i mezzi di comunicazione, che mi ha portato a intraprendere il triennio in counseling ad indirizzo psicosintetico.
(Un counselor è un professionista di cui alla Legge 4 del 14/1/2013).
Dopo il diploma nel 2012 presso l’Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa a Trento ho proseguito con la formazione di stampo anglosassone sui temi della matrice ciclica e nel frattempo il pensiero circolare è diventato per me un approccio alla vita. Una valida alternativa al sistema di pensiero conflittuale al quale siamo istruite. Non da demonizzare né da eliminare in certi contesti, ma è un sistema che ci allontana dalla felicità generando comportamenti disfunzionali a ciò che siamo e possiamo diventare.
Oggi collaboro con associazioni, biblioteche e scuole sul riconoscimento delle emozioni affinché possiamo viverle come bussola interiore senza proiettarle o reprimerle.
Là dove possibile accompagno le donne a diventare madri di sé, o meglio a incominciare a diventarlo perché non lo si diventa una volta per tutte…, uniche nella propria originalità, consapevoli di ciò che sono e delle loro trasformazioni, pienamente umane oltre i condizionamenti di un modello culturale che mortifica le energie primigenie femminili e maschili. Energie indispensabili per trasformare la cultura della sopraffazione e realizzare la nostra personale piena umanità.
Lo faccio attraverso il counseling che significa innanzitutto ascoltare la persona che mi sta raccontando di sé senza mai sovrappormi a lei. Il confronto con una collega in supervisione serve anche a questo.
Infine, ma di certo non meno importante, sono mamma di Martina e Michele e nonna di Andrea. E ho vissuto la menopausa, scoprendo una ricchezza emotiva e un’energia fisica “nuova”. E forse ho guadagnato anche qualche briciola di saggezza grazie anche alla pratica del zhineng qigong (leggi giné cicung) che mi insegna a recuperare centratura ogni volta che mi perdo nelle mie emozioni formato gigante.
Anche macinare chilometri in sella alla mia Mosconi da corsa anni Ottanta ha il suo effetto benefico. La libertà sui pedali, un bagaglio essenziale, taccuino e matita, il vento sulle gambe…
Mi piace altrettanto vivere la casa, custodire il silenzio per farmi casa e dedicarmi a interessi vari che seguo in ordine sparso con ampi spazi di intima gioia…
I filoni di ascolto attualmente sono due che si declinano in tre percorsi di base sulla ciclicità femminile e in un percorso individuale per chi cambia casa, città, regione, nazione…
Sembrano due filoni separati eppure è sempre questione di farsi casa.
I percorsi di base sono un’opportunità per fare tesoro del mondo interiore. Possono essere seguiti sia individualmente che in piccoli gruppi.
Segui la pagina Facebook per restare aggiornata sulle diverse edizioni dei seminari e sui laboratori di scrittura che completano la proposta del Ciclo dei Desideri.

Chi sono nel ciclo delle trasformazioni.
Seminario esperienziale per piccoli gruppi.
ON LINE e IN PRESENZA
Attraverso immagini e simboli faremo esperienza dell’energia delle quattro fasi del ciclo femminile per conoscere che cosa ti racconta di te e scoprire abilità potenziate e bisogni personali a cui dare spazio nell’arco del mese.
E sfateremo alcuni luoghi comuni che ancora pesano sulla nostra quotidianità.
La formula on line comprende 4 incontri settimanali di un paio di ore ciascuno.
La formula in presenza prevede una giornata intera.
Tieni d’occhio la pagina facebook per le nuove date in programma.
Menopausa trasformazione feconda.
Seminario esperienziale in piccoli gruppi.
ON LINE e IN PRESENZA
A partire dal linguaggio come cornice di riferimento del proprio mondo di appartenenza e del proprio vissuto, faremo esperienza
della ricchezza emotiva ed energetica delle quattro fasi del periodo che precede e segue l’ultima mestruazione. E costruiremo una mappa personale che servirà per orientarsi nella tua transizione senza perdere la ricchezza della ciclicità.
La formula on line comprende 3 incontri settimanali di un paio di ore ciascuno.
La formula in presenza è di una giornata intera.
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Io, mia madre e la mia madre interiore.
Seminario esperienziale in piccoli gruppi.
ON LINE e IN PRESENZA
Comprendere quali sono le dinamiche con la propria madre e in quale modo ci condizionano ancora oggi permette di trasformare il rapporto simbiotico materno in una relazione d’amore adulta in cui godere di libertà e autonomia. E incontrare la propria madre interiore che è energia materna in presenza e azione, sostegno incondizionato del proprio percorso evolutivo.
La formula on line comprende 3 incontri settimanali di un paio di ore ciascuno.
La formula in presenza prevede una giornata intera.
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Farsi casa.
Percorso individuale per vivere il trasloco come opportunità evolutiva.
ON LINE
Qualunque sia il motivo che ti porta a cambiare casa, o anche solo a incominciare a pensarci, i “se” e i “ma” dentro i tuoi pensieri ti raccontano bisogni, paure e desideri che chiedono attenzione.
Farsi casa significa fare spazio dentro di sé all’ascolto delle tue emozioni a riguardo, nessuna esclusa, è il primo passo per poter vivere il trasloco come opportunità di conoscenza di sé, sottrarre un po’ di stress e aggiungere un pizzico di leggerezza.
Il numero degli incontri varia da persona a persona.
Il percorso prevede un minimo di 3 incontri.
Per metterti in contatto con me clicca qui.
