L’estate sta arrivando a grandi passi e anzi si è presa un bel pezzo di primavera con questo caldo in anticipo e vento che arriva dal Sud. Non tutte amiamo la stagione del solleone. Io sono decisamente un tipo-autunno, ma mi piace molto anche la primavera, quando l’aria rimescola nuovi colori e si accende dei primi tepori. E poi arrivano le giornate più lunghe dell’anno. Primavera e autunno, le mie stagioni-di-confine, fatte di sfumature.
Come fuori così dentro… L’estate interiore per noi donne è il tempo dell’ovulazione, dell’energia materna che si dispiega e provvede ai bisogni di tutti; possiamo davvero essere multitasking in questo periodo, magnetiche e molto produttive. Tanta generosità che spesso a noi stesse, però, non rivolgiamo quasi mai. Come se fosse scontato essere così. In fondo è quello che ci viene richiesto sempre e comunque, a maggior ragione se siamo madri. Rispondere adeguatamente, soddisfare, aderire. Il rischio di questa stagione (ogni stagione ha il suo) è proprio di sbilanciarsi troppo verso l’esterno, verso richieste e aspettative, con le quali peraltro ci sentiamo in linea, mettendo un po’ da parte la nostra verità interiore che ben presto ci chiederà attenzione. L’estate dura tre mesi, l’ovulazione pochi giorni e l’energia cambia. Se fosse sempre così, un solleone continuo, ci sfinirebbe. Questa è la sostenibilità del ciclo, saggezza in pratica che rispecchia quella di madre natura.
Che tu sia o meno una donna-estate, come vorresti utilizzare questa energia espansiva? E soprattutto, lo sguardo materno che hai nei confronti del mondo, lo rivolgi anche a te stessa?