conosci te stessa

Il cambiamento e l’ombra

Ho traslocato due settimane fa. Ho cambiato città e anche regione.
La mia gatta con me – soltanto lei – la prima sera qui, su un materassino di gommapiuma dentro la casa vuota. Uno spicchio di cielo nero fuori dalla finestra con le persiane accostate e un grappolo di lucine tremolanti in collina non così diverse da quelle appena lasciate.

Nonostante avessi le idee chiare sul passo da fare e la vita sembrava proprio indicarmi la direzione, le resistenze si sono fatte sentire eccome. E sono entrata in quello che io chiamo “il cono d’ombra” che accompagna i miei cambiamenti più impegnativi. Sapevo che sarebbe successo. In un certo senso è un passaggio obbligato. Tutto ciò che ci fa paura e fatichiamo ad accettare sta lì, in quell’angolino che non illuminiamo se non costrette. Lì le resistenze incalzano. Lì la paura diventa cosmica e la fatica pesa. Lì torniamo bambine e l’adulta sparisce. Siamo bambine sole di fronte al gigante della nostra paura.
C’è da dire che almeno il mio cono d’ombra lo conosco. L’ho già illuminato una prima volta (non tornerei indietro!) e altre ancora e so che cosa contiene. Se questo non toglie nulla alla fatica di gestirlo, mi permette almeno di non restarci intrappolata e di volgere lo sguardo anche altrove. Non è poco mantenere uno sguardo d’insieme… E benedette le lucine sulla montagna a ricordarmi tutto ciò di cui sono infinitamente grata alla vita.

Praticare il pensiero circolare è un aiuto in più che stempera la paura e alimenta la fiducia perché non abbiamo bisogno di “saltare” dalla parte opposta per ritrovare il benessere che peraltro non è statico come nulla lo è.
Il mio cono d’ombra non è contrapposto alla mia parte luminosa. Sono entrambe parti di quell’intero che sono io. Nella dinamica complementarietà del pensiero circolare incontriamo tanti momenti intermedi estattamente come la luce e il buio durante il giorno e la notte non sono mai uguali a sé stessi. Per stare in equilibrio non ci serve aggrapparci alla parte luminosa, ma abbiamo bisogno di lasciarle fluire entrambe con fiducia (che va di pari passo con la consapevolezza) ed è proprio quello che ci riesce più difficile fare…

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